Si sta formando il “settimo continente” nell’oceano: la sua superficie è più di 5 volte quella dell’Italia

Nel vasto oceano Pacifico si sta formando un “settimo continente” che supera di oltre cinque volte la superficie dell’Italia ed è composto interamente da plastica. Scoperto poco più di vent’anni fa dall’oceanografo statunitense Charles Moore, la sua enorme estensione non può più passare inosservata. Si tratta di un accumulo di plastica formatosi nel tempo a causa delle correnti oceaniche. Viene chiamato “settimo continente” perché è un gigantesco ammasso di rifiuti plastici nell’oceano, così vasto che le sue dimensioni potrebbero essere paragonate a quelle di un continente.

Un “settimo continente” nell’oceano: grande oltre cinque volte l’Italia

Sebbene non sia una vera e propria terra emersa, la sua enorme superficie e l’impatto ambientale che genera lo rendono una sorta di “nuova massa” negli oceani, tanto da essere simbolicamente definito il settimo continente. Chiamato anche “Great Pacific Garbage Patch”, misura circa 1,6 milioni di km² e contiene 80.000 tonnellate di plastica, diventando la più grande concentrazione di rifiuti plastici mai registrata.

Non è un caso isolato

Nel mondo esistono quattro giganteschi accumuli di plastica simili, l’ultimo dei quali scoperto nel 2017, anch’esso di dimensioni paragonabili a quelle di un Paese, anche se non così esteso come quello del Pacifico. Altre isole di rifiuti sono state individuate nell’Atlantico settentrionale, nell’Oceano Indiano, nel Pacifico meridionale e nell’Atlantico meridionale, tutte in rapida crescita e più estese di intere nazioni. Questa situazione allarmante sottolinea l’urgente necessità di frenare l’inquinamento da plastica negli oceani e ripulire i danni già causati.

Come si è formato il continente di plastica?

Secondo la BBC, questo “continente” si è formato a causa dell’accumulo di rifiuti plastici negli oceani, trasportati dalle correnti marine e dai vortici oceanici. Oltre a concentrare enormi quantità di detriti, rappresenta un grave pericolo per la fauna marina, che spesso li ingerisce scambiandoli per cibo.

Cosa lo rende così impressionante?

  • Il 99,9% dei rifiuti è plastica.

  • La maggior parte risale agli anni ’80 e ’90.

  • Il 46% è composto da reti da pesca e oltre il 75% da frammenti più grandi di 5 cm.

  • Non è possibile camminarci sopra, poiché è una massa galleggiante dispersa.

  • Ha dato vita a un nuovo ecosistema, con organismi che colonizzano i rifiuti.

Questo fenomeno dimostra quanto l’inquinamento da plastica sia ormai una minaccia globale, che richiede azioni immediate per proteggere gli oceani e la vita marina.

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