Una bottiglia magnetica per catturare la fusione: questo concetto rilancia la corsa all’energia illimitata in un formato miniaturizzato

In un laboratorio discreto del Wisconsin, una startup audace si appresta a rivoluzionare l’energia pulita con reattori a fusione compatti ispirati a “specchi” magnetici. Nel discreto laboratorio dell’Università del Wisconsin a Madison, un gruppo di fisici sta perseguendo uno dei sogni più audaci della scienza: catturare l’energia del sole. La startup Realta Fusion, nata proprio in questa università, sembra vicina a realizzare questo sogno con i suoi reattori a fusione compatti. Grazie a un recente finanziamento di oltre 33 milioni di euro e a una tecnologia ispirata ai “specchi” magnetici, il loro approccio innovativo potrebbe trasformare il futuro dell’energia pulita. Questo articolo esplora come questa svolta tecnologica potrebbe rivoluzionare il settore energetico.

Una bottiglia magnetica per contenere una stella

Mentre la maggior parte delle startup che si occupano di fusione si concentrano su dispositivi massicci a forma di ciambella, come i tokamak, o sull’accensione laser, Realta adotta un approccio più semplice e diretto. Il loro concetto si basa su una camera di reazione lunga e stretta, chiusa alle due estremità da potenti magneti che intrappolano il plasma surriscaldato all’interno.

Questo metodo utilizza un processo chiamato specchio magnetico, in cui le particelle cariche rimbalzano tra le due estremità della “bottiglia”. Al centro, campi magnetici più deboli mantengono il plasma stabile a temperature superiori a 100 milioni di gradi Celsius. Questo approccio lineare, in un campo pieno di anse e spirali, potrebbe rivelarsi molto meno costoso e più facile da scalare.

Una scommessa audace in un campo affollato

Attualmente, circa 50 startup nel campo della fusione stanno cercando di trovare la soluzione per l’energia da fusione sostenibile. La maggior parte punta su progetti collaudati o megaprogetti sostenuti dal governo, come ITER in Francia. Realta, invece, punta sulla sua architettura magnetica semplificata, che evita la costosa complessità dei reattori circolari.

Se avrà successo, l’azienda stima di poter generare elettricità a 92 euro per megawattora, con l’obiettivo di raggiungere 37 euro per MWh, ovvero all’incirca il costo dell’energia prodotta dal gas, ma senza emissioni. Questo prezzo rivoluzionario potrebbe cambiare le carte in tavola per una tecnologia spesso considerata lontana decenni dalla commercializzazione.

Gli investitori prendono nota

Nel maggio 2025, Realta ha raccolto 33,4 milioni di euro da un gruppo di finanziatori di renome, tra cui Future Ventures, Avila VC e Khosla Ventures, nonché il fondo di venture capital dell’Università del Wisconsin. Questa fiducia finanziaria è rara in un settore in cui molti progetti faticano a ottenere finanziamenti o a raggiungere traguardi tecnici.

La credibilità di Realta è stata rafforzata da un record di confinamento del plasma per i suoi dispositivi, un risultato precoce ma importante che suggerisce che il design “specchio magnetico” potrebbe essere più di una semplice teoria.

Come funziona lo specchio magnetico

Ecco il principio di base del dispositivo di fusione di Realta:

  • Il plasma viene iniettato in un tubo diritto e simmetrico.
  • Potenti magneti alle due estremità respingono le particelle cariche verso il centro.
  • Magneti laterali più deboli stabilizzano il plasma in posizione.
  • Questa configurazione è meno costosa da realizzare e prolunga il tempo di confinamento.
  • Quando si verificano le condizioni giuste, i nuclei di idrogeno si fondono e rilasciano energia sotto forma di

Si tratta di un approccio diverso dai campi magnetici a loop dei tokamak, che offre una via potenzialmente più semplice e modulare verso la fusione.

Il prototipo: Anvil

Il team sta attualmente costruendo il suo primo reattore dimostrativo, chiamato Anvil, con un lancio previsto nel 2026. Sebbene non sia ancora una centrale elettrica, Anvil fungerà da trampolino di lancio verso un sistema completamente operativo. L’obiettivo finale? Creare reattori a fusione compatti e modulari, chiamati unità CoSMo (Compact, Scalable, Modular), che potrebbero essere utilizzati per alimentare i data center, noti per il loro enorme fabbisogno energetico e il loro appetito di elettricità senza emissioni di carbonio.

La fusione non è un compito facile e Realta deve ancora dimostrare di poter sostenere la reazione abbastanza a lungo da produrre più energia di quanta ne consumi. Ciò implica non solo intrappolare il plasma, ma anche farlo in modo efficiente, continuo e sicuro. Le sfide sono enormi e, come molti nel settore, il team riconosce che i tempi rimangono incerti.

Con un approccio innovativo, un solido finanziamento e una ventata di novità nell’ingegneria della fusione, questa bottiglia magnetica potrebbe essere la chiave per un futuro della fusione scalabile e accessibile?

Il Regno Della Casa